Cos’è un vino naturale?
Il vino naturale non esiste, o meglio, forse l’aggettivo naturale viene usato in modo non appropriato, ma comunque il vino è un prodotto dell’uomo e un suo intervento per quando limitato è inevitabile.
Prima di tutto è necessario addomesticare la vite, farla sopravvivere in modo da ottenere frutti sani, raccoglierli e far fermentare il mosto. E non solo, anche conservare il vino è altrettanto importante.
Senza questi interventi il meglio che ci si possa aspettare è di bere un buon aceto.
I sostenitori del vino naturale proclamano che “il vino deve essere genuino e non contenere alcun tipo di solfiti”, mentre chi lo critica dichiara che “il vino naturale puzza, non è piacevole e quindi è fatto male”.
Chi ha ragione?
Questioni filosofiche certo, non c’è un approccio sbagliato, a nostro parere.
Ecco come la pensiamo noi!
Noi crediamo che si debbano usare il meno possibile prodotti chimici (come ad esempio i solfiti), tecniche invasive e interventi fisici, per ottenere un vino genuino, ricco di sfumature e non una bevanda spoglia di qualsiasi emozione.
Questo per noi vale per qualsiasi prodotto, non solo per una questione di benessere e salute dei consumatori, ma anche e soprattutto per mantenere quella vitalità e unicità che il terroir (suolo, vitigno, clima, cultura) dona al buon vino.
Solo così si possono ottenere delle espressioni che donino emozioni e che cambino col tempo e l’ossigenazione, in bottiglia e nel bicchiere, senza essere soffocate dalla standardizzazione della chimica.
Ma, non siamo ipocriti… la maggior parte dei vini convenzionali fatti anche con un uso pesante di chimica e interventi in cantina, non sono bevande demoniache e assolutamente insalubri e indigeste per il nostro corpo. Ci sono molti più solfiti in un piatto di crostacei o nella frutta secca che nel peggiore dei vini tecnologici.
Il vero peccato dell’ultra interventismo, secondo noi, è perdere quell’anima del vino che dona piacere ad assaggiarlo e a confrontare vini prodotti tra i diversi vitigni, terreni, climi, annate o momenti di affinamento.
Parliamoci chiaro, l’elemento che fa più male nel vino è l’alcol! E quello è presente nel vino tecnologico come in quello naturale.
Se bevo una bottiglia di vino e il giorno dopo ho mal di testa, probabilmente non è per i solfiti, ma perché ho bevuto 75 cl di bevanda alcolica al 13%!
Come sosteneva Pasteur, non è la sostanza in sé a essere velenosa, ma la quantità in cui viene assunta.
Una nota dolente che caratterizza alcuni vini naturali sono i difetti del vino. Questo è un dato di fatto.
Tantissimi vini cosiddetti naturali peccano di difetti evidenti e persistenti che spesso vengono accettati come espressione dell’artigianalità del vino.
I difetti standardizzano le note organolettiche del vino e li rendono tutti uguali, cancellando le particolari note e caratteristiche del terroir. L’errore in questo caso è l’appiattimento del gusto a discapito delle peculiarità di ciascun vino.
C’è un’altra questione riguardante il vino cosiddetto naturale, soprattutto in Italia: naturale non vuol dire niente, non ci sono proprietà ben definite che definiscano o certifichino le caratteristiche.
E spesso i produttori non vogliono certificazioni per distinguersi dai vini tecnologici. Quindi la definizione di vino naturale è fumosa e lasciata arbitrariamente a chi lo vende o lo somministra.
Anche per questo l’appellativo di vino naturale a noi non convince.
Ma allora quali sono i vini che piacciono a noi?
La nostra filosofia di selezione:
Tutto si basa sul fatto che il vino non è un alimento necessario, è una bevanda che deve infondere piacere e donare emozioni, si sposa benissimo con i cibi esaltandone i sapori ed è parte integrante dei momenti di socializzazione e di festa.
Quindi il vino è una gioia per noi.
E proviamo gioia quando abbiamo nel bicchiere un prodotto pulito e non banale, un vino che ci permetta di vivere un’esperienza sensoriale quando lo assaggiamo, nel quale si possano riconoscere le espressioni varietali e le sfumature dei terreni.
Quindi un vino che non è coperto da invadenti note di legno, in cui i terziari da affinamento sono ben integrati e arricchiscono il profilo degli aromi, grazie alle sapienti mani del vignaiolo che sa come sfruttare al meglio queste tecniche.
Selezioniamo vini vivaci dove la freschezza è un elemento fondamentale. L’acidità ha un ruolo fondamentale a riguardo, ma deve essere controllata e non avere delle volatili sgarbate.
All’acidità si lega l’eleganza che ricerchiamo in quasi tutti i nostri vini, dal sorso complesso ma non stancante, con corpo leggero ma uno spettro di profumi bello ampio.
Cerchiamo la mineralità nei vini e la sapidità perché crediamo che queste caratteristiche rendano più interessante e persistente il sorso e inoltre si sposano perfettamente con molti piatti, permettendo di ottenere abbinamenti affascinanti.
Queste sono le qualità che ricerchiano in un vino quando decidiamo di introdurlo nella nostra selezione.
Ovviamente insieme ai nostri capisaldi di salubrità, sostenibilità ed etica del prodotto e della produzione.
Noi garantiamo come lavorano i nostri vignaioli perché li conosciamo sul campo e siamo in contatto costante con loro. Crediamo che questo valga di più delle certificazioni e degli appellativi generici scaturiti dalle mode e dai trend.
Questo implica una fiducia da parte dei nostri clienti che sanno di poter contare sulla nostra selezione quando vogliono avere prodotti che arricchiscano le loro preparazioni in maniera non convenzionale. E siamo contenti di metterci la faccia.
Il vino che offriamo deve essere pulito e suscitare esperienze organolettiche gioiose.
Nella nostra selezione troverai vini che vengono chiamati “naturali”, perché rispondono a tutte le caratteristiche della nostra filosofia.
Ma non ci importa che qualcuno li definisca naturali o meno.
Anche perché appunto, il vino naturale non esiste.